Durante le
indagini condotte tra il 1907 e il 1911 all'esterno di Porta Nola, nei pressi
della tomba do Aesquillia Polla, furono rinvenuti gli scheletri di numerose
vittime, di due sole delle quali tuttavia si riuscì a eseguire un calco
soddisfacente (quello in esame, e uno andato perduto, il calco C).
Vedi Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 360 Calco n. 19.
I lavori
eseguiti sull'ingresso per una migliore sistemazione delle terre sul lato
occidentale della zona monumentale rimessa in luce fuori la Porta di Nola,
secondo le istruzioni date dal sig. direttore, hanno reclamato un ulteriore
piccolo taglio di terre per ottenere che la rampa in discesa occidentale si
svolgesse simmetrica perfettamente alla rampa opposta che dà accesso alle
rovine: e l'ulteriore piccolo taglio di terre ha condotto, allo scoprimento
dello scheletro di un pompeiano fuggitivo, giacente in tutto nello strato di
cenere, a m. 15,50 dall'angolo sud est del recinto posto sul fianco della
schola funebre di Aesquillia Polla. Lo scheletro giaceva bocconi, con le gambe
contratte, la mano sinistra sotto la faccia, la destra all'altezza del capo,
come si vede nella figura qui aggiunta (fig. 2). Per ridare le forme a questo
corpo umano, si è dovuto liberare il cavo di alquanta cenere, franatavi sotto
le scosse prodotte dai colpi del piccone nello spazio circostante, traendone
fuori anche in gran parte le ossa. La delicata operazione, eseguita con somma
cura, di cui va data la meritata lode al Capo d'Arte D'Avino ed all'operaio
Borrelli che condussero felicemente a termine il lavoro, ha procurato a Pompei
una delle impronte umane meglio riuscite; e ciò che accresce il pregio di
questa forma di gesso consiste in ciò che con essa attaccati son venuti fuori
tre pezzi di rami di un albero sul quale, come è lecito supporre, l'infelice
fuggiasco si era arrampicato per isfuggire al crudele
fato: i rami sono visibili nella citata figura.
Vedi Notizie degli Scavi di Antichità, 1911,
p. 459-460, fig. 2.
Esso
comprendeva infatti in origine tre grossi rami aderenti a braccia e gambe della
vittima, attualmente solo in piccola parte conservati presso il piede sinistra.
Adulta: a partire dai 20 anni. Femmina.
Vedi Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 360 Calco n. 19.
During the investigations conducted between 1907 and 1911 outside Porta
Nola, near the tomb of Aesquillia Polla, the skeletons of numerous victims were
found, of only two of which however was it possible to make a satisfactory cast
(the one in question here, and one lost, calco C).
See Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 360 Calco n. 19.
The work carried out on the entrance for a better arrangement of the land on the western side of the monumental area brought to light outside the Porta di Nola, according to the instructions given by the director, required a further small cut of land to ensure that the ramp descending to the west was perfectly symmetrical with the opposite ramp giving access to the ruins: and the further small cut of land led to the discovery of the skeleton of a fugitive Pompeian, lying in its entirety in the layer of ash, 15.50 m from the south-east corner of the fence on the side of the funerary schola of Aesquillia Polla. The skeleton was lying on its back, with its legs contracted, the left hand under the face and the right hand at the level of the head, as can be seen in the figure added here (fig. 2). In order to restore the shape of this human body, it was necessary to free the hollow of some ashes, which had collapsed under the shocks produced by the blows of the pickaxe in the surrounding space, drawing out most of the bones. The delicate operation, carried out with great care, for which praise is due to the Head of Art D'Avino and the worker Borrelli, who successfully completed the work, has provided Pompeii with one of the most successful human casts; and what increases the value of this form of plaster consists in the fact that with it came out three pieces of branches of a tree on which, as we can suppose, the unfortunate fugitive had climbed to escape the cruel fate: the branches are visible in the above-mentioned picture.
See Notizie degli Scavi di Antichità, 1911,
p. 459-460, fig. 2.
In fact, the cast originally included three large branches adhering to the
victim's arms and legs, currently only a small part preserved near the left
foot. Adult: over 20 years old. Female.
See Osanna, N., Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe Fiorelli ad
oggi: Studi e Ricerche
del PAP 46, p. 360 Calco n. 19.
Porta Nola Pompeii. December 1911. Cast of victim 19 with tree branches found 15.50 m from the south-east corner of the fence on the side of the funerary schola of Aesquillia Polla.
See Notizie degli Scavi di Antichità, 1911,
p. 460, fig. 2.
Porta Nola Pompeii. December 1911. Cast of victim with tree branches found 15.50 m from the south-east corner of the fence on the side of the funerary schola of Aesquillia Polla.
See Harpers Weekly: May 25th, 1912, p. 24. Photo courtesy of Rick Bauer.
Porta Nola Pompeii. April 1912. Cast of victim with tree branches.
The title of the photo, bottom left, is "Overwhelmed and killed while climbing a tree during the eruption. The remains of a man".
See The Illustrated London News: April 13, 1912, 552.
It is now thought to be an adult female, over 20 years old.
See Osanna, N.,
Capurso, A., e Masseroli, S. M., 2021. I Calchi di Pompei da Giuseppe
Fiorelli ad oggi: Studi e Ricerche del PAP 46, p. 360 Calco n. 19.